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Il Bosco 
la Nostra Seconda Casa

Il bosco come compagno di vita. 

 

Dall'incontro con ogni organismo, ogni elemento naturale incontrato nel bosco nascerà una storia e proprio così, giorno dopo giorno, si creerà una rete di relazioni affettive, unica per ciascuna bambina e bambino.

Il Bosco attraverso le lenti di una etologa

Il bosco è un ecosistema, abbreviazione di sistema ecologico. 

 

Eugene Pleasant Odum,  ecologo statunitense, nel 1983 definisce ecosistema "una unità che include tutti gli
organismi che vivono insieme (comunità biotica) in una data area, interagenti
con l'ambiente fisico, in modo tale che un flusso di energia porta ad una ben
definita struttura biotica e ad una ciclizzazione dei materiali tra viventi e non
viventi all'interno del sistema".

 

Scrive ancora Odum (1983): “Oltre ai flussi di energia e ai cicli della materia, gli ecosistemi sono ricchi di reti di informazione: flussi di comunicazioni fisiche e chimiche che mettono in connessione tutte le parti e pilotano o regolano il sistema come un tutt’uno”.

 

Un disegno (opera del biologo W. D. Billings) ci può aiutare a immaginare la complessità relazionale esistente in un ecosistema, In questo grafico le linee continue indicano le relazioni dirette tra una pianta e i fattori che possono influenzarla.

 

I boschi possono essere distinti per:

 a) costituzione, per cui esistono boschi puri formati da una sola specie arborea e boschi misti costituiti da più specie arboree; 

b) origine; i boschi sono naturali quando gli alberi sono derivati da disseminazione naturale e i boschi sono artificiali quando gli alberi derivano da interventi di rimboschimento operati dall’essere umano; 

c) forma di gestione selvicolturale; i boschi sono detti d’alto fusto o fustaie, quando gli alberi si lasciano crescere fino alla maturità e la rinnovazione è di solito spontanea, cioè per semi e sono detti boschi cedui se vengono tagliati periodicamente e si ha rinnovazione per emissione di nuovi getti da parte della pianta madre rimasta nel terreno.

 

 

 

 

 

Il Bosco con gli occhi di une educatrice

 

Abbiamo appena visto, attraverso le lenti di un'ecologa o di un ecologo, come i boschi possono essere categorizzati, ma quando un bosco è il luogo dove si cresce, dove si vivono avventure, dove si intrecciano le prime relazioni di amicizia, dove ci si graffia, dove si corre senza limiti di spazio, dove respiri l’odore della terra bagnata, ecco che quel bosco rientra in un’altra categoria, quella dell’unicità. Il bosco dove sorge una “scuola nel bosco” è unico per quei bambini e per quelle bambine, è un compagno di vita e assume un valore affettivo che nessun altro bosco potrà avere. Ogni organismo vivente ed elemento naturale che costituisce il bosco avrà una storia e farà parte della rete di relazioni che il bambino e la bambina costruiscono nelle giornate trascorse in Natura. Al tempo stesso ogni “scuola nel bosco” è unica e nessuna è uguale ad un’altra, proprio come il bosco dove nasce. Vediamo ora il bosco declinato in altro modo. Il bosco è un luogo non prevedibile, non determinabile e non determinato. Ciò significa che ci si trova di fronte a qualcosa che non è deciso da noi esseri umani e che non è calcolabile. Non è possibile decidere di spegnere la luce solare, oppure decidere la temperatura, si può convivere adattandosi . Se passa una nuvola e fa sparire le ombre con le quali stavamo giocando e sentiamo anche caldo o se arriva del vento forte e sposta tutto il mucchio di foglie secche creato, ci dovremo rapportare a questi cambiamenti. Abbiamo la possibilità di adattarci o trovare soluzioni, attivando intelligenza e creatività, per coesistere . L’ecosistema bosco è un ambiente caratterizzato da una continua variabilità, non è statico. I flussi di materia e di energia sono i processi che rendono continuamente variabile la comunità biotica e abiotica del bosco. I bambini e le bambine nel bosco vivono in una realtà che costantemente manifesta variazioni e questa trasformazione continua è l’unica certezza che non cambia. Il bosco è anche considerato un ambiente non strutturato per bambine e bambini, nel bosco hanno a che fare con spazi non di certo adatti per le loro dimensioni o la loro forza muscolare o le loro esigenze. Le bambine e i bambini in uno spazio non ideato per loro hanno l’opportunità di ricercare la propria comodità, di creare i loro giochi, di sviluppare una fervida immaginazione e competenze comunicative e collaborative. Si ritrovano continuamente davanti a problemi da risolvere, che si vivono come avventure e come sfide. In ultimo, l’ecosistema bosco è un sistema complesso e le bambine e i bambini hanno l’occasione di conoscere ed esperire direttamente la complessità. Sulla base di queste peculiarità che caratterizzano il bosco da un punto di vista educativo, vedremo come il bosco diventa luogo di apprendimento e di formazione per bambine e bambini.

 

testo di  Jessica Ferretti

Riferimenti:

(Schenetti et al., 2015)

(Guerra, 2015)

(Antonietti e Bertolino, 2017)

(Farnè et al., 2018)

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   Percezione del rischio e senso di sicurezza ed adeguatezza

I progetti in out-door sono basati su di un assunto ormai riconosciuto da pediatri di tutto il mondo ed egregiamente descritto nel libro "L'ultimo bambino dei boschi" di R. Louv del 2006. I bambini e le bambine hanno bisogno di tempo non strutturato in natura. Il ritmo frenetico della società in cui viviamo e gli insediamenti urbani di grandi e medie città, ma ormai anche dei paesi di provincia, progettati a misura di adulto non permettono più ai bambini ed alle bambine quelle esperienze necessarie ad uno sviluppo armonico e completo.

Il tempo non strutturato in natura consente loro di godere di spazi non progettati, di contatto diretto con gli elementi (acqua, aria, terra e fuoco), di sfide stimolenti e sempre nuove.

La percezione del rischio di un tempo libero in natura è soggettiva, a volte influenzata dalla nostra familiarità o meno con la natura e gli elementi naturali. Possiamo avvicinarci al bosco per la prima volta ed avere paura di ogni più piccolo rumore, scoprire piano piano, accompagnati da chi vive il bosco come una seconda casa, che ogni piccolo rumore ha una sua provenienza e porta informazioni preziose su chi vive quei luoghi, sui cambi di atmosfere, sulle stagioni ed altro ancora. Percepire il rischio è sano nei bambini come negli adulti, avvicinarsi con cautela a ciò che è nuovo è un passaggio fondamentale per la crescita e lo sviluppo. Scoprire i propri limiti, superare le proprie paure, avere fiducia delle  proprie abilità nella risoluzione di problemi che si possono incontrare è ciò che fa di una esperienza una scuola di vita, ed il bosco in questo è una palestra infinita.

Alla Casa di Pì ci prendiamo un tempo per condividere paure e difficoltà, creiamo spazi sicuri in cui tutti, genitori e bambini, si possono sentire a proprio agio, senza rinunciare a ciò che sta a cuore: lo sviluppo sano ed armonioso dei bambini e delle bambine a contatto con la natura.

"Non esiste buono o cattivo tempo..."

 

Consigli utili per vivere bene fuori con qualsiasi tempo atmosferico:

  • avere sempre dietro un cambio completo;

  • vestirsi a strati: quando fa freddo lo strato in tessuto tecnico o in lana merino va a contatto con la pelle;

  • scegliere un buon equipaggiamento impermeabile, leggero e comodo.

  •  il cappuccio della giacca deve potersi adattare alla testa dei bambini perché non scivoli sempre;

  • i polsini meglio con elastico e cerniera coperta;

  • i pantaloni devono avere elastico sotto i piedi e in caso di pioggia vanno fissati sopra agli stivali;

  • tuta con bretelle o completa è comoda soprattutto per i piccolini, la maggior parte dei bambini più grandi preferisce pantaloni e giacca separati;

  • scegliere dei buoni stivali: per i bambini e le bambine che li indossano a lungo e su terreni diversi è importante che siano comodi, con la suola antiscivolo; d'inverno meglio un poco grandi in modo da poter mettere calze pesanti; oppure scegliere quelli invernali imbottiti che purtroppo se si  bagnano ci mettono molto ad asciugare ma garantiscono il piede caldo;

  • non sempre cappelli e guanti sono comodi per i bambini e le bambine: provare alternative come fasce per le orecchie o scaldamani da tenere appesi al collo.

tratto da "Pedagogia del Bosco" di Selima Nigro

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I bambini e le bambine della Casa di Pì tutti i lunedì ed i venerdì mattina si avventurano nel bosco per passare la mattinata immersi nella natura. Le giornate al bosco si svolgono nel totale flusso del gioco libero e dell’avventura. Siamo noi educatrici a seguire spunti e proposte dei bimb@.

 

Unici momenti strutturati sono la merenda ed il pic-nic che ci godiamo tutt@ assieme, il primo verso le 10:00, il secondo intorno alle 12:00.

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Nella Casa di Pì aiutiamo i bambin@ a sviluppare la loro enterocezione così che siano in grado di percepire caldo e freddo e di esprimere il loro bisogno di spogliarsi o coprirsi. Noi educatrici supportiamo i bambin@, se ancora non sanno fare da soli, a trovare i vestiti più adatti.

Stivali e ceratine sono amici inseparabili nelle fredde giornate invernali se il desiderio è quello di tuffarsi nelle pozzanghere.

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Il bosco è il luogo delle grandi domande.

Se questa è l’orma di un cinghiale, dove sarà la sua tana?

Quando le nuvole vanno via dove vanno?

Ci sono delle piume a terra, e l'uccello dovè?

E' qui che i bambini vivono la sensazione di interconnessione tra tutti gli elementi della natura, imparano ad osservare come un albero caduto a terra piano piano si trasforma in terriccio sul quale un altro piccolo albero metterà radici. Lo scorrere del tempo segna nelle passeggiate quei dettagli che i bambini colgono sempre: i tappeti di foglie che vanno ispessendosi; la luce che filtra tra gli alberi; nuovi tappeti di fiori che ricoprono il bosco; piccole gemme che spuntano; ed altro ancora.

Come educatrici cerchiamo di registrare i dialoghi ed i confronti che si aprono tra i bimb@, seguire i loro pensieri e la strada che prendono. In riunione, tra di noi, proviamo a creare spunti e rilanci per i giorni seguenti.

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Nel bosco le relazioni tra i bambin@ sono spesso più serene; non ci sono oggetti da contendersi o spazi limitati, tutt@ trovano il loro oggetto ed il loro spazio. Tutto attorno a noi è vivo, muta e si trasforma ed i bimb@ hanno imparato a muoversi con grande agilità, la loro mappa mentale si ampia e si estende per chilometri.

Sapere che sotto di noi un intreccio infinito di radici rende il bosco un organismo unico in continua connessione crea una atmosfera magica e indescrivibile.

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